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COSA E’ IL GREEN DEAL EUROPEO?

L’obiettivo a lungo termine è trasformare l’Europa nel primo continente a impatto climatico zero entro il 2050,

in linea con gli impegni assunti nel quadro degli Accordi di Parigi. Questo vuol dire che entro il 2050 la quantità

di emissioni emesse nel continente dovrà bilanciarsi con la capacità del Pianeta di assorbirle.


Quattro obiettivi principali:
1. rendere l'Europa climaticamente neutra.
2. ridurre l'inquinamento per proteggere vite umane, animali e piante.
3. aiutare le imprese a diventare leader mondiali nel campo delle tecnologie e dei prodotti puliti.
4. contribuire ad una transizione energetica giusta e pulita.


Il tutto nell'arco dei prossimi 30 anni.

Al momento la Commissione, il Parlamento ed il Consiglio europei stanno lavorando congiuntamente per

mettere a punto la struttura che sarà in grado di portare a termine questo ambizioso progetto.

Per ogni obiettivo ci sarà prima un piano strategico, poi un'azione concreta per raggiungerlo. In generale, le misure più importanti diventeranno leggi vincolanti per gli stati membri.
È un progetto molto molto ambizioso, che interesserà direttamente decine di milioni di persone, a cui lavoreranno

per anni tutte le principali istituzioni europee, e che ha l’ulteriore ambizione di dare il buon esempio nella lotta per contrastare il cambiamento climatico


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L’obiettivo a lungo termine è trasformare l’Europa nel primo  continente a impatto climatico zero entro il 2050,

in linea con gli impegni assunti nel quadro degli Accordi di Parigi. Questo vuol dire che entro il 2050 la quantità

di emissioni emesse nel continente dovrà bilanciarsi con la capacità del Pianeta di assorbirle.


Quattro obiettivi principali:
1. rendere l'Europa climaticamente neutra.
 2. ridurre l'inquinamento per proteggere vite umane, animali e piante.
3. aiutare le imprese a diventare leader mondiali nel campo delle tecnologie e dei prodotti puliti.
4. contribuire ad una transizione energetica giusta e pulita.


Il tutto nell'arco dei prossimi 30 anni.

Al momento la Commissione, il Parlamento ed il Consiglio europei stanno lavorando congiuntamente per

mettere a punto la struttura che sarà in grado di portare a termine questo ambizioso progetto.

Per ogni obiettivo ci sarà prima un piano strategico, poi un'azione concreta per raggiungerlo. In generale, le

misure più importanti diventeranno leggi vincolanti per gli stati membri.
È un progetto molto molto ambizioso, che interesserà direttamente decine di milioni di persone, a cui lavoreranno

per anni tutte le principali istituzioni europee, e che ha l’ulteriore ambizione di dare il buon esempio nella lotta per

contrastare il cambiamento climatico


I PRINCIPALI PERCHÉ DEL GREEN DEAL EUROPEO

Prima di spiegarti cos'è il Green Deal Europeo, vogliamo farti un quadro chiaro dei motivi che hanno portato

 alla necessità di agire a livello comunitario per mettere in atto politiche green. In Europa:


- i livelli di anidride carbonica raddoppieranno ed in estate la temperatura del mare aumenterà

  di 2-3° centigradi entro il 2030.

- vengono prodotte un terzo delle emissioni di gas che riducono l'ozono.

- il 50% della superficie in cui si trovano gli ecosistemi è minacciato da problemi di gestione ed altri fattori di stress.

- ogni anno bruciano in media 700.000 ettari di boschi, spesso per incendi causati da "fattori socio-economici",

  portando al progressivo degrado delle foreste.

 
 LE CAUSE DI QUESTI PROBLEMI


Questi macro problemi - che comportano poi un'infinità di conseguenze - sono stati causati da diversi fattori,

che hanno poi determinato i dettami del Green Deal Europeo. I fattori in questione sono:


 - oltre il 75% delle emissioni di gas serra è legato alla produzione ed al consumo di energia.

- il settore industriale europeo è responsabile del 30% delle emissioni di gas serra.
- i metodi di costruzione edilizia e di ristrutturazione messi in atto finora utilizzano il 40% di tutta l'energia

  consumata.

- viene sprecato il 20% della produzione alimentare.
- i poli industriali spendono fino a 189 miliardi di euro per i problemi di salute che causano.
- il 25% di emissioni di gas serra deriva dai mezzi di trasporto.
 - le popolazioni di specie selvatiche sono diminuite di oltre il 50% nelle ultime due generazioni. 


IL GREEN DEAL EUROPEO: DALLA TEORIA ALLA PRATICA


Ora che conosci il quadro che ha portato all'impellente bisogno di cambiare la situazione, torniamo a capire insieme

cos'è il Green Deal Europeo e cosa prevede in pratica. Come primo step c'è la revisione di ogni legge in materia

di clima per introdurne di nuove che coinvolgano anche tutti quei settori che possono diventare attori del

cambiamento: vediamo quali sono.

 
 ENERGIA PULITA
 Per raggiungere l'obiettivo della decarbonizzazione totale è fondamentale la diffusione di energia da fonti

rinnovabili. Da questo punto di partenza conseguono poi anche tutti gli altri interventi negli altri settori.

Va detto però che sotto questo punto di vista ci sono buone speranze, visto che già da qualche anno la

produzione di energia da rinnovabili sta crescendo notevolmente.

INDUSTRIA SOSTENIBILE
 Per quanto riguarda l'industria i piani d'intervento sono molteplici. Il primo ovviamente riguarda il consumo

di energia pulita e la relativa indipendenza dal carbone. Inoltre verranno applicate politiche volte

all'implementazione dell'economa circolare e di una produzione di prodotti sostenibili. Questo sarà possibile

sia grazie al riciclo dei materiali (ad es. tessuti, materiali per l'edilizia, plastica, componenti elettronici) che all'uso

di materie prime che abbiano il minor impatto possibile sull'ambiente.

 
EDILIZIA SOSTENIBILE
 L'edilizia avrà un ruolo centrale nella riduzione dei consumi energetici degli edifici. Infatti tutte le nuove costruzioni

e le ristrutturazioni dovranno avere l'obiettivo primario dell'efficienza energetica. Per questo materiali, strumenti

e nuove regole dovranno fare in modo che i lavori diano risultati "a prova di clima".


SOSTENIBILITÀ ALIMENTARE
 La sostenibilità alimentare verrà promossa su due fronti. Il primo è quello della produzione, incentivando la

riduzione dell'uso di pesticidi chimici, l'uso di materiali sostenibili per gli imballaggi e l'importanza di rendere

disponibile una varietà di prodotti salutari e di qualità. Inoltre sarà incentivata anche la strategia "dal produttore

al consumatore", più sostenibile sia in termini di produzione, che di trasporto e consumo.

GESTIONE DEI RIFIUTI
 In media ogni cittadino europeo produce 5 tonnellate di rifiuti l’anno. Di questi, solamente il 38% viene riciclato,

mentre in alcuni Paesi oltre il 60% dei rifiuti finisce ancora in discarica.
 Nell’ambito della raccolta differenziata dei rifiuti, l’Italia è il Paese europeo più virtuoso: il 79% dei rifiuti viene

infatti riciclato, contro il 56% della Francia e il 43% della Germania.
 Il riciclo e il corretto smaltimento dei rifiuti è tra i temi cardini del Green Deal Europeo, regolamentato dal nuovo

Patto europeo per l’Economia Circolare (CEAP).
 Le azioni previste nel CEAP intervengono su tutto il lifecycle dei prodotti: dal design, ai metodi produttivi, al loro

smaltimento. Lo scopo è quello di “garantire che i rifiuti siano evitati e che le risorse utilizzate siano mantenute

nell’economia dell’Ue il più a lungo possibile”.
 Anche per questo, il Piano prevede misure legislative e interventi per stabilire un nuovo “diritto alla riparazione”

per il consumatore.

MOBILITÀ SOSTENIBILE
 Con l'applicazione del Green Deal Europeo verranno introdotte forme di trasporto privato e pubblico più pulite,

più economiche e più sane. Sarà possibile grazie all'introduzione di nuovi standard per i veicoli con motore a

combustione e l'installazione di stazioni di ricarica per i veicoli elettrici per quanto riguarda la mobilità privata.

Mezzi di trasporto merci e mezzi pubblici potranno approfittare di una viabilità dedicata, così da decongestionare

il traffico e gestirlo in maniera più intelligente con sistemi ad hoc.

 
 BIODIVERSITÀ
 Per ripristinare gli ecosistemi verrà implementata l'agricoltura biologica, favorito il processo d'impollinazione,

ripristinati 25.000 chilometri di fiumi a flusso libero ed il rimboschimento. Solo sotto quest'ultimo aspetto

l'obiettivo è di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030, così da ripristinare gli ecosistemi ed i loro livelli biologici.


BUONE PROSPETTIVE PER IL FUTURO!

Tutti questi obiettivi sembrano molto ambiziosi, ed in parte lo sono. Va detto però che c'è un ottimo punto di

partenza. Come afferma la stessa Commissione Europea, i cittadini:


- considerano i cambiamenti climatici un grave problema nel 93% dei casi;

- hanno già compiuto almeno un'azione per lottare contro i cambiamenti climatici nel 93% dei casi.

- ritengono che l'azione sui cambiamenti climatici creerà innovazione nel 79% dei casi. 


 Tutto ciò lascia ben sperare per il futuro perché se è vero che le regole devono essere promulgate a livello

comunitario ed applicate dai singoli stati, è fondamentale che ognuno di noi non solo ne capisca l'importanza,

 ma le metta in pratica da subito. Perché ogni minima azione diventerà poi fondamentale per un futuro più

sostenibile.

Il Green Deal sarà finanziato con una quantità ingente di soldi, pubblici e privati. Nei primi dieci anni l’obiettivo

sarà quello di mobilitare circa 1000 miliardi di euro per finanziarlo, più o meno 100 miliardi all’anno.

Quella dei 1000 miliardi è una stima: la cifra reale sarà stabilita dal bilancio pluriennale dell’Unione Europea per

il periodo compreso fra il 2021 e il 2027, in discussione in questi mesi.

L’Italia otterrà  364 milioni, una cifra simile a quella che andrà a paesi come Francia e Spagna

 

SUPERBONUS 110%:

COS’È E COME FUNZIONA?

CHI PUO’ USUFRUIRNE?


- Le persone fisiche (al di fuori dell’esercizio di attività di impresa), su un numero massimo di due unità immobiliari e per i  lavori che riguardano le parti comuni del condominio.

- I condomini


Le persone fisiche che sostengono le spese devono:

– possedere l’immobile in quanto proprietari, oppure titolari di usufrutto, uso, abitazione.

– o essere titolari di contratto di locazione , di comodato purchè sia regolarmente registrato

– o essere i familiari del possessore dell’immobile (coniuge, parente entro il terzo grado, convivente)

– o essere gli acquirenti prossimi dell’immobile che hanno stipulato un contratto preliminare di vendita.


Gli interventi devono riguardare:

– le parti comuni dei condomini

– edifici residenziali unifamiliari e relative pertinenze 

– su unità immobiliari funzionalmente indipendenti all’interno di edifici con più abitazioni e sulle relative pertinenze 

– sulle singole unità immobiliare all’interno di condomini 

SONO ESCLUSE le case signorili, le ville e castelli.


Tre sono gli interventi trainanti e che danno accesso all’incentivo:

 

1) ISOLAMENTO TERMICO delle superfici opache verticali e orizzontali. L’intervento deve interessare oltre il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio o di unità immobiliari che si trovano all’interno dei condomini, a patto che siano funzionalmente indipendenti, anche per l’accesso.

Per questo intervento i massimali di spesa sono:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliare che si trovano dentro ai condomini funzionalmente autonome (impianti e accessi)
  • 40.000 euro da moltiplicare per il numero delle unità immobiliari che compongono il condominio da 2 a 8 appartamenti
  • 30.000 euro invece se il condominio è composto da più di otto unità immobiliari.

 

 2) Interventi sulle parti comuni degli edifici per la SOSTITUZIONE DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALI ESISTENTI  con impianti centralizzati per il riscaldamento e il raffrescamento e/o la produzione di acqua calda. Lo stesso intervento interessa anche gli edifici unifamiliari o le unità immobiliari situate all’interno dei condomini. Per questo intervento i massimali di spesa si differenziano tra condomini e unità familiari indipendenti.

Per i condomini:

fino a otto unità immobiliari 20.000 euro

con più di otto unità immobiliari 15.000 euro

Per gli edifici unifamiliari o su unità situate all’interno di edifici con più famiglie:

importo massimo della spesa 30.000 euro per singola unità

In entrambi i casi la detrazione della spesa comprende lo smaltimento dell’impianto sostituito.

 

3)INTERVENTI ANTISISMICI il cosiddetto Sismabonus che già era previsto dal Decreto legge 63/2013 e che rimane agevolate alle medesime condizioni, tranne che la percentuale di detrazione che sale al 110%. Nelle spese agevolabili al 110% rientrano anche i costi per la realizzazione dei sistemi di monitoraggio strutturale.  Per questi lavori è previsto che se il credito viene ceduto ad un’impresa di assicurazione e viene stipulata una polizza assicurativa che copre il rischio sismico, il premio assicurativo pagato è agevolato da una detrazione pari al 90%. I massimali di spesa sono quelli già previsti dalla Legge 63/2013.


A questi interventi principali, si possono aggiungere altri interventi chiamati "trainati".


Per essere ammessi alla super agevolazione, devono essere eseguiti congiuntamente con almeno uno dei lavori “trainanti”.

-  L’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici per una spesa massima di 48.000 euro.

- Installazione di sistemi di accumulo integrati all’impianto fotovoltaico nei limiti di spesa di 1.000 euro per Kwh.

- Installazione di ricarica per veicoli elettrici negli edifici, il cui massimale di spesa è pari a 3.000 euro.


L’intervento deve assicurare nel complesso il miglioramento di due classi energetiche o quando non è possibile, la classe energetica più alta.


TROPPO BELLO PER ESSERE VERO? Lo abbiamo pensato anche noi...



Il Problema

Sulla carta tutto bello... ma poi...

Nella realtà dei fatti, la serie di documenti da presentare, di norme da rispettare, di leggi da conoscere ha costretto fino ad ora la maggior parte delle persone che hanno provato ad accedere a questi incentivi a rinunciare, portando a casa nel migliore dei casi una grossa delusione, un forte mal di testa e qualche giornata persa in giro per uffici, nel peggiore, anche qualche migliaia di euro spesi per i vari professionisti coinvolti nella realizzazione della pratica...


Inoltre, come ogni incentivo, prima o poi finisce, quindi si rischia di dedicare tempo e fatica, ed arrivare poi troppo tardi, quando i soldi sono finiti!




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